LAMEZIA SUMMERTIME 2015
TEATROLTRE VETRINA TEATRO RAGAZZI
Giovedì 12 novembre, h 10.00 / h 18.00
Teatro Comunale Grandinetti
TEATRO DEI COLORI
KIRIKÙ E GLI ANIMALI SELVAGGI
Progetto “mondi racconti” per l’integrazione culturale
Testo Valentina Ciaccia
Spazio e voce narrante Gabriele Ciaccia
con Andrea Palladino
Andrea Tufo Valentina
Franciosi luce, interventi sonori Mario Serchia,
Roberto Santavicca
figure Bartolomeo Giusti, Roberto Santavicca
organizzazione Gabriella Montuori
regia Valentina Ciaccia
Musiche e video da documentazioni etniche africane e dal repertorio jazz contemporaneo
Tecniche: Teatro d’attore e di figura con suoni dal vivo
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www.teatrodeicolori.it
Come in una grande pittura di Henri Rousseau: capanne, alberi, fiori, animali vivono in una scena “selvaggia”. Ma gli uomini abitano ogni luogo del nostro pianeta, anche ai confini di foreste e savane, dove vivono tutti gli animali, quelli amici dell’uomo e quelli da conoscere, rispettare e addomesticare. Come vengono allevati, cosa producono gli animali in un villaggio africano? In una civiltà agro pastorale segnata dal ritmo e dai canti del tempo, e quali sono i racconti di quelli che vivono nelle foreste e nelle savane? Lo scopriremo con il piccolo grande Kirikù!
Il piccolo e furbo Kirikù, ha scoperto che l’acqua si è fermata dentro un grotta e che un grosso animale ostruiva il canale, riuscirà a liberare la fonte e l’acqua tornerà al villaggio, per dissetare gli esseri umani, gli animali domestici e le piante coltivate negli orti. Ma di notte il feticcio della strega Karabà va a spiare, al mattino delle strane tracce si vedono sulla terra bagnata, ma che strane impronte, saranno quelle di un uccello o di quale altro strano animale? Negli orti sono cresciute le piante, è un giorno di festa, tutti bevono la birra, ma poi si ammalano, perché qualcuno ha messo nella bevanda uno strano fiore avvelenato, la mamma racconta a Kirikù che solo il fiore della vita e della gioia può far guarire gli abitanti del villaggio, così si traveste, inseguendo il feticcio inizia la ricerca che porterà il piccolo alle soglia della terra del silenzio, dove Karabà controlla tutto e, con l’aiuto degli animali, si nasconde, sfugge al controllo del feticcio prende e porta il fiore curativo. Ma Karabà da lontano osserva ogni cosa. Per fuggire il piccolo deve diventare alto e grande, un animale dal collo lungo e sottile lo aiuterà, a cavallo della giraffa, il piccolo corre lontano e finalmente vede un mondo grande, vasto e pieno di colori, di frutti, di fiori. I leoni dormono, le gazzelle saltellano, il ritmo della savana è come il passo lento dell’elefante, lontano e notturno il fischio degli uccelli sale fino alle stelle, un ghepardo corre come il vento, nel fiume di fango un rospo respira sonnacchioso, ed un ippopotamo dorme con un occhio aperto e vigile… Con l’acqua che riempie i solchi dell’orto e disseta ogni cosa, Kirikù scopre che una strana terra si è formata: è l’argilla. Idea! E se imparassimo a fare del magnifici vasi? Gli anziani del villaggio insegnano a lavorare la terra bagnata che diventerà terracotta, nella notte davanti al forno la mamma aspetta la cottura dei vasi, Kirikù resta a dormire accanto a lei, il giorno seguente si parte per il mercato del villaggio grande. Ma sotto un grande albero, un bellissimo bufalo dalle corna dorate se ne sta all’ombra. Carichiamo i sacchi dei nostri vasi sulla groppa del bufalo? Faremo prima ad arrivare al mercato, solo Kirikù non vuole, e porta monili e vasetti sulle sue spalle. Giunti alle soglie del mercato il bufalo stregato da Karabà inizia a correre, tutti i vasi cadono, tranne quelli che Kirikù ha salvato nel suo sacco, sono piccoli ma belli, riuscirà a venderli. È festa nel villaggio.
Tra suoni e ritmi di tamburi alla luce del fuoco, appaiono ombre sulle capanne, i bambini scoprono che le ombre sono un magnifico “gioco”, costruiscono profili di figure, animali, personaggi ed inizia un nuovo grande racconto… Un teatro d’Africa!